“Entrò il cerimoniere e sussurrò qualcosa all’orecchio di Faisal che si girò verso di me e con gli occhi che gli brillavano disse: c’e’ Awda! In quel momento il lembo della tenda fu tirato indietro ed entrò una figura alta e forte… Aveva un viso magnifico, appassionato e tragico, solcato da rughe e ombre profonde…Feisal balzò in piedi. Awda gli prese la mano e la baciò ed essi si appartarono di un paio di passi e si guardarono: una coppia magnificamente disuguale, esempio di ciò che di meglio ci fosse in Arabia, Feisal il profeta e Awda il guerriero.” Così Lawrence descrive il suo amico principe e Awda Abū Tāyih il capo della tribù Howeytat, di sicuro un noto predone, ma anche “il più grande guerriero dell’Arabia settentrionale” . Thomas Edward Lawrence era di sicuro un ufficiale e un archeologo di Sua Maestà Britannica, ma anche un agente segreto distaccato con funzioni di “consigliere militare” presso Faisal … Figlio di Al-Husayn ibn ‘Alī, emiro e sceriffo dell’impero ottomano, ma di sicuro anche capo della rivolta araba proprio contro l’impero ottomano… In effetti quella era una guerra complicata dove amici e nemici cambiavano con rapidità vertiginosa, in quel grande impero turco che stava perdendo pezzi da tutte le parti… Anche Awda Abū Tāyih nella sua spregiudicata veste di capo militare era inizialmente al soldo dei Turchi ottomani, ma ora stava ascoltando con stupore e incredulità il piano di battaglia che quel giovane inglese eccitato gli stava proponendo… Buona parte dell’esercito turco dopo le ultime sconfitte si era chiuso ad Aqaba, la città sul Mar Rosso completamente separata dall’entro terra da una catena montuosa e dal deserto.. Ed Aqaba era il punto strategico per comsentire agli inglesi l’accesso in Palestina. Attaccarla dal mare era impossibile tanto era forte lo schieramento dei cannoni… Lawrence quindi stava proponendo di atrraversare il terribile deserto del Nefud, scavalcare le montagne e prenderla alle spalle … … Faisal poteva mettere a disposizione una cinquantina di uomini… ” Al resto degli uomini ci penso io” tagliò corto Awda … E in effetti nella difficile strada per Aqaba accorsero da tutte le tribù, attratti dal carisma di Awda e in cerca della loro libertà… Lawrence non attaccò subito… aspettò un giorno d’eclissi per aumentare la sorpresa.. Era il 6 luglio 1917, quando una forza di irregolari arabi, raccolti all’ultimo momento, sconfisse la grande potenza ottomana… Prima di Natale il Generale Allenby e le forze regolari inglesi erano a Gerusalemme…
La grande avventura di Lawrence era cominciata nel 1916. Ma lui, con la laurea in archeologia e una tesi su “Le fortificazioni militari dei crociati”, già dal 1910 era di casa, in Medio Oriente… Spinto anche dai suoi maestri che lo mandavano a scavare, ma intanto lo usavano come punta avanzata dello spionaggio inglese, in quelle aree di grandi scontenti… All’inizio della guerra era al Cairo al Servizio Cartografico …Un modo poco appariscente per raccogliere informazioni… Due anni dopo, sarebbe passato ufficialmente nelle schiere dell’Intelligence Militare di Sua Maestà… Era appena iniziata la rivolta delle tribù arabe contro gli ottomani.. L’Inghilterra aveva un gran bisogno di questa sorta di resistenza armata all’interno e si era accordata con lo sceriffo al-Ḥusayn ibn ʿAlī… Al padre della rivolta, avevano promesso l’indipendenza di tutti gli arabi e la formazione di un grande unico Stato che dalla Siria sarebbe disceso a comprendere la penisola arabica. Adesso serviva un inglese capace di farsi accettare, che aiutasse gli arabi e lavorasse con loro … Il governo britannico immediatamente distaccò il giovane ufficiale… Con Faisal fu subito grande amicizia e collaborazione… “All’improvviso Feisal mi chiese se avessi voluto indossare abiti arabi durante la mia permanenza nell’accampamento. Trovavo la cosa conveniente da parte mia, poichè era un abito comodo e adatto alla vita araba che conducevamo” Lawrence diventa beduino tra i beduini, vivendo, mangiando, combattendo come loro. Ma era anche ufficiale di uno dei migliori eserciti del mondo e unì il modo di combattere delle tribù, a cavallo e sui mehara, con gli esplosivi, le mitragliatrici, le autoblinde e gli aeroplani … E rapide azioni di guerriglia contro la ferrovia del Hijaz… Quella che trasportava i soldati e le merci al fronte… “Far saltare i treni era una scienza esatta che richiedeva una preparazione apposita, con un numero sufficiente di persone, con mitragliatrici in posizione”scriverà ne “I sette pilastri della saggezza”… Gli ottomani erano costretti a inviare sempre maggiori scorte e a riparare i danni…
Dopo Aqaba, Lawrence è ormai per tutti Lawrence d’Arabia! Arriva anche l’attenzione della stampa mondiale C’è il fascino dell’ eroe romantico alla guida di un popolo in lotta per la libertà… Il Chicago Tribune infatti da quel momento lo fa seguire dal reporter Jackson Bentley. Un personaggio suggestivo è utile per convincere gli Stati Uniti d’America, a scendere in guerra. A Londra organizzano su di lui uno spettacolo teatrale “multimediale” con le sue foto dal fronte… In pochi mesi lo vedrà più di un milione di persone compreso il Re di Inghilterra…
Ma nessuno sa che tutto sta cambiando attorno a Lawrence e arriva la parte più difficile e sofferta della sua avventura. Le azioni a un certo punto devono arrestarsi… Gli uomini delle tribù, stanchi, vogliono tornare alle loro oasi… Lawrence con 30 uomini va in cerca di personale da reclutare… Ma fa un’imprudenza quando entra a Deraa da solo… Viene catturato, percosso, frustato e alla fine violentato dai soldati turchi…Esce a pezzi dall’esperienza e va al Cairo chiedendo un altro incarico… Lo convincono a restare e mentre è li viene a sapere inorridito e incredulo di quegli strani accordi fra Inghilterra e Francia che hanno deciso di spartirsi il Medio Oriente a guerra finita… Non ci pensano nemmeno a uno Stato unitario, quello cioè che avevano promesso a Al-Husayn ibn ‘Alī …Sarà invece una serie di Stati sottoposti a “protettorato”… Cominciavano a vergognarsi a chiamarle colonie, ma la sostanza più o meno era sempre la stessa.
L’ultima folgorante azione di Lawrence sarà la battaglia finale per la conquista di Damasco… Vuole che gli arabi arrivino prima degli Inglesi… Spera che riescano in un disperato tentativo a costituirsi immediatamente come Stato Unitario e mettere le grandi potenze di fronte al fatto compiuto…. A Damasco infatti riuscirà ad arrivare primo mandando avanti i suoi beduini…ma il gioco resta nelle mani del Generale inglese Edmund Allenby, anche se arriva qualche giorno dopo di lui… Il principe Faisal si siede al tavolo dei vincitori e comincia le sue difficili trattative… Lawrence, si alza, esce di scena, sale in macchina ed entrà nella leggenda…
I suoi ultimi anni sono avvolti nel mistero… Al di là di tutto quello che hanno detto i suoi denigratori o supposto i suoi ammiratori, si può essere sicuri che Lawrence rimase sino alla fine nei Servizi Segreti… Altrimenti non si potrebbero spiegare i numerosi cambiamenti di nome e di attività, il fatto che fosse la R.A.F a provvedere alle sue spese e a inviare il suo denaro a misteriose persone, fra cui anche, sembra una sconosciuta moglie… Poi ci fu l’incidente mortale con tutte le supposizioni… La sua motocicletta nel fosso, un’ auto scomparsa dalla scena del crimine… Mentre le strisce della sua vernice nera rimanevano sulla moto di Lawrence… Ma si sa, le spie, spesso restano segrete anche in morte… Forse un giorno, ma chissà quando, l’Inghilterra potrà rendergli tutti gli onori…
Noi, a questo cavaliere errante, all’ultimo idealista del suo secolo appena iniziato, vogliamo dedicare, e ci sembra giusta cosa,un piatto della cucina beduina, Il “Mansaf, ” un piatto che si mangia in occasione di matrimoni, feste religiose ed altre occasioni speciali. Si mangia anche nei ristoranti delle città, ma se volete provare il vero mansaf, fate rotta verso il deserto. I beduini generalmente lo mangiano con la mano destra, tenendo la mano sinistra saldamente dietro la schiena e lo mangiano in piedi…
MANSAF
INGREDIENTI per 4/5 persone: 400 grammi di riso basmati, 3 bustine di zafferano, 4 uova, 1/2 kg di yogurt magro naturale, 500 grammi di carne di montone tenera (o in sostituzione agnello), 4 carciofi, 1 mazzetto di coriandolo in foglie fresco, burro 30 grammi, 100 grammi di pinoli e mandorle, 1 cipolla, olio extra vergine di oliva.
PREPARAZIONE: Mettete a bagno il riso in acqua calda per 15 minuti, per consentirgli di perdere l’amido. In una casseruola sufficientemente grande fate rosolare la cipolla nell’olio, poi aggiungete la carne tagliata a tocchi e dopo averla fatta rosolare uniformemente da tutti i lati ricopritela con 1/2 litro di acqua, una parte di coriandolo e fatela cuocere lentamente. Se l’acqua dovesse consumarsi completamente durante la cottura aggiuntetene altra un po’ per volta e già calda.A parte friggete nell’olio i carciofi tagliati a fettine sottili e poi in una ciotola amalgamate lo yogurt con le uova, versate il composto sulla carne e mescolate nello stesso verso sino a riportare ad ebollizione. Aggiungete anche i carciofi e cominciate a impiattare disponendo il riso come base sul piatto da portata, dopo averlo lessato, con aggiunta di sale e zafferano, per non più di 8 minuti. Su di esso spargete la carne. Servite cospargendo di pinoli e mandorle, tostate velocemente nel burro e il coriandolo tenuto a parte.