Michelle Obama, la First lady e il Frogmore Stew!

La First Lady americana ora porta la frangia sulla fronte e il suo look è tutto nuovo. Ma sia lei che il marito Presidente hanno sempre pronta la battuta di spirito. ” La frangia di Michelle è stato l’evento più  significativo di tutto il  weekend” ha detto Obama, nonostante proprio quel weekend ci fosse stata la cerimonia del re -insediamento alla Casa Bianca, per il secondo mandato presidenziale… E lei a fargli eco “Sarà la crisi della mezza età… Non posso fare bungee jump, non mi posso comprare un’auto sportiva, mi sono tagliata i capelli” E con la sua nuova frangia, stretta in un bellissimo vestito d’argento, collegata dalla Casa Bianca con la sede dei premi Oscar 2013, ha voluto partecipare all’iniziativa, annunciando il vincitore per il miglior film… Lui il regista Ben Affleck, che ha diretto “Argo,” ha detto che gli sembrava di aver avuto un’allucinazione quando si è visto di fronte la First Lady… E’ fra le donne più eleganti del mondo, quando si incontrano abbraccia la Regina di Inghilterra, ma se gli chiedete cosa fa nella vita, vi risponderà che lei è la mamma  di Malia e Sasha… Eppure ne ha fatta di strada Michelle Robinson da quel piccolo appartamento di Chicago…  una famiglia modesta, ma i figli hanno una gran voglia di studiare. A 21 anni Michelle ha il suo Bachelor  a Princeton con un “majored” in Sociologia e un “minored” in “Studi Afro – Americani” e due anni dopo il Master in Diritto ad Harvard. Già si era occupata attivamente di problemi razziali e diritti delle minoranze nere quando stava all’Università, così quando conosce il suo futuro marito come prima cosa vanno a vedere “Fa la cosa giusta”… Un film sui conflitti razziali.  La seconda volta che  escono insieme vanno al ristorante… Quando il cameriere porta il dessert, nascosto lì vicino, Michelle trova il suo anello di fidanzamento… Ne faranno  di cose assieme, anche se lei finché può, seguita a fare il suo lavoro… Quando arrivano alla “Casa Bianca” il mondo impazzisce per loro… Sono belli, giovani, poco più di 40 anni e lui è il primo presidente nero della storia americana. Lei è più nera di lui ma ne sembra assolutamente inconsapevole perché ha una totale mancanza di pregiudizi. Per lei, sociologa, invece i problemi, oggi, sono altri… e quando arriva alla Casa Bianca capisce che ha un eccezionale trampolino di lancio per poterli affrontare. L’America, il paese più importante del mondo… o quasi,  si sta auto – distruggendo con una malattia che, in poco più di una generazione, ha colpito quasi il 30% della popolazione… l’obesità!  William Dietz, un luminare della nutrizione ha dichiarato “L’obesità è il maggior fattore di rischio per molte malattie croniche come quelle cardiache e come il diabete. Al crescere dell’obesità… registriamo una crescita delle malattie croniche…”

 Michelle si batte come un leone. Va in televisione, tiene corsi di  fitness, scrive libri, parla alle industrie alimentari, alle mense scolastiche, a tutti quelli che preparano i pasti… Ha sempre il sorriso sulle labbra e parole di incoraggiamento, ma la sua è una lotta senza quartiere al cibo spazzatura sovraccarico di grassi, di salse e di elementi chimici. Il latte inteso come  latte non c’è più… è solo un miscuglio di zuccheri, cacao, sgargianti succhi di frutta colorati artificialmente e un po’ di polveri di latte. I panini, alti 10 centimetri, sono accozzaglie di sapori dove strati di carne o pesci fritti  vengono sommersi da maionese, salse, formaggi,  prosciutto cotto e pomodori o.g.m. Poi se manca qualcosa si aggiunge! Michelle si fa vedere  con la zappa in mano nell’orto della Casa Bianca mentre coltiva  il biologico, per far conoscere le verdure fresche di cui  non c’è più memoria. Finisce che molti la odiano… “Ci toglie la libertà, si intromette nel nostro privato”. E’ il grido dei riottosi… mentre i  bambini rifiutano le verdure lesse perché le sentono insapori, dopo anni di patatine fritte e ketchup… Dietro naturalmente ci sono le grosse aziende del congelato, del precotto, del tutto pronto e i loro stratosferici guadagni che cominciano a sentire a rischio.

Adesso sta raccogliendo i primi risultati…Wal-Mart, Walgreens e Disney sono già industrie convertite e in alcuni stati, come il Mississipi, nelle scuole primarie l’obesità è diminuita anche del 13 %… Michelle quando torna la sera a casa è un po’ più serena e assieme  alle verdure può gustarsi qualche cibo del vecchio Sud.

Prima che suo nonno arrivasse a Chigaco in cerca di fortuna, le origini della sua famiglia si ritrovano nella Carolina del Sud.  Loro appartenevano ai Gullah, un popolo della Sierra Leone trascinato dal 1700 in Brasile, nei Caraibi e poi nel sud degli Stati Uniti perché sapevano coltivare il riso. Ridotti in schiavitù, estranei alla civiltà dei bianchi, erano riusciti a conservare ed elaborare una cultura propria di cui oggi c’è un vivacissimo revival. I membri della comunità lavorano per preservare le tecniche e l’agricoltura sostenibile e la cucina assieme al linguaggio tipico dei Gullah,- un inglese pieno di parole africane,- è diventato uno degli elementi di punta che si ritrovano un po’ dappertutto nella Carolina del sud. Se si riflette un momento sul fatto che Michelle è un esperta di culture afro americane  e che quando era a Princeton, all’Università, aveva una zia venuta dal Sud che cucinava per lei, non è difficile capire il suo amore per il cibo genuino di cui la cucina del sud con i suoi ricchi e puliti sapori ha una delle più forti e valide esperienze. A lei e alle sue origini dedichiamo questo “Frogmore Stew” che rappresenta forse il meglio della semplicità essenziale della cucina “Stile Lowcountry “del Sud della Carolina.

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INGREDIENTI: Acqua, Crab boil Seasoning, che è una miscela di spezie adatta a insaporire pesci alla griglia e al vapore nella misura di 2 cucchiai da tavola o più per ogni 4 litri di acqua, 4 o 5 limoni tagliati a metà, patate rosse, di media grandezza da calcolare 3 per persona, salsiccia piccante affumicata, tagliata a fette di circa 1 centimetro da calcolare 1 etto circa per persona, mais fresco  da calcolare 1 pannocchia a persona tagliata in 2 o 3 pezzi, gamberetti freschi, da calcolare  2 etti o più per persona, burro fuso, salsa cocktail, panna, ketchup, saleq.b.

PREPARAZIONE: riempite di acqua a metà una grande pentola a vapore e aggiungetevi il Crab Boil seasoning e i limoni tagliati a meta. Mettete sul fuoco e quando l’acqua arriva a bollore, nella parte sovrastante forata della pentola a vapore aggiungete le patate pelate e fate cuocere per 20 minuti, quindi aggiungete le fette di salsiccia, e fate bollire per altri 5 minuti. Aggiungere i gamberetti e far cuocere per 3 minuti e non di più perché altrimenti diventano duri. Spruzzate appena un po’ di sale sul tutto. Servite gli alimenti cotti su piatti o su fogli di carta assorbente perché è considerato anche street food. Accompagnate con le pannocchie che potete condire con un velo di burro appena scaldato e la  salsa cocktail per i gamberetti Potete aggiungere panna  o ketchup sulle patate, ma attenzione… Michelle Obama non lo farebbe mai! Le patate si sono già insaporite in cottura e al massimo potete aggiungervi un po’ di sale.

Bacalhau Gomes de Sa

1374“Hic sunt leones” avevano sconsolatamente affermato i  Romani, affacciandosi dalle Colonne d’Ercole perché, nonostante  fossero così bravi ad andare per mare, quella grande distesa d’acqua li aveva bloccati. Nei secoli bui del Medioevo sicuramente le cose erano andate anche peggio e per il Portogallo, tutto esposto su quella costa infinita, il mare era stato l’ incognito e la paura. Perchè divenisse un destino e una vocazione ci volle un giovane, un grande sognatore. Si chiamava Enrico e se fosse stato il figlio primogenito avrebbe saputo subito, cosa fare da grande, ma era solo il quinto figlio del Re del Portogallo e un mestiere se lo dovette trovare. Fu  così che divenne  Enrico il Navigatore. Era nato a Oporto, ma aveva la passione per il Sud. Quando aveva poco più di 20 anni, nel 1414, convinse il padre re a organizzare una  spedizione per andare a conquistare  Ceuta. Era un piccolo istmo  sulla costa Marocchina  di fronte alle coste  spagnole, ma di importanza strategica per arginare gli sconfinamenti degli africani verso il Nord e aprire al Portogallo nuove rotte commerciali   per le spezie. Da quell’epoca il Sud gli era rimasto nel sangue e non passarono nemmeno due  anni che, sul Promontorio di Sagres, nella parte Ovest dell’Algarve, aprì la sua base operativa e  la mitica Scuola della Navigazione  per  l’esplorazione dell’Atlantico e delle coste settentrionali dellAfrica.

Lui, Enrico, era già fuori  dalla metafisica medievale e come uomo che annunciava tempi nuovi, spalancò la porta alla Scienza e alla Tecnica. Navi da 60 tonnellate? Potevano andar bene per il Mediterraneo, non per il grande mare di Enrico. Così a Lagos, proprio vicino a Sagres, aprì un arsenale da cui cominciarono a uscire i grandi velieri adatti ad affrontare i venti e le tempeste dell’Oceano. Poi capì che anche la navigazione aveva bisogno di una scienza nuova e, prima costruì un Osservatorio, poi fece arrivare i migliori  esperti di astronomia e di cartografia. Tutto quello che sapevano lo fece raccogliere nelle carte nautiche e nei libri di marineria  e così formò le nuove  leve degli uomini di mare.

In pochi anni i risultati furono eccezionali. Le Coste dell’Africa cominciarono a riempirsi di navi che andavano a Sud e poi, non soddisfatte prendevano il largo. Basta uno sguardo all’elenco delle terre avvistate e poi conquistate  per capire l’importanza che assunse il Portogallo nel breve volgere di un secolo e niente, meglio del Monumento  alle Scoperte, dove Enrico guarda lontanoi00421 dalle rive del Tago, può esprimere  il fermento e la passione  di tutta un’epoca. Prima ci furono le Azzorre orientali e poi quelle Occidentali, poi le coste africane fino a Cabo Nao e Capo Bojador, le foci del Senegal, la Sierra Leone, Capo Verde, e nel  1482 i primi contatti con il re del Congo. Ma già pochi anni prima, fra il 1472 e il 1474, ormai senza paura, gli esploratorii  avevano già risalito  le fredde acque dell’Atlantico del Nord ed erano arrivati a Terranova. E li ci fu una fantastica scoperta che finì per incidere fortemente sull’economia del Paese e modificò l’alimentazione  dei portoghesi: il Merluzzo, di cui era  ricchissima la pesca in quei mari. Salato, essiccato, conservato lo portarono in Portogallo e divenne uno dei cibi nazionali. Oggi dicono orgogliosamente  i Portoghesi, abbiamo ben 365 ricette di cucina a base di baccalà, una per ogni giorno dell’anno .

timthumb.phpLa scelta  della ricetta era dunque difficile, ma alla fine abbiamo optato per  il “Bacalhau  Gomes de Sa,” perché ha conservato, nel tempo, a parte l’aggiunta di  latte, gli stessi ingredienti  e lo stesso tipo di preparazione che il commerciante di Porto, alla fine del XIX, secolo era solito preparare per intrattenersi con i suoi amici.

RICETTA DEL BACALHAU GOMES DE SA

INGREDIENTI: 700 grammi di baccalà ammollato, 500 grammi di patate, 3 cipolle di media grandezza, 2 spicchi di aglio, 2 decilitri di olio di oliva extra vergine, mezzo litro di latte, 50 grammi di olive nere, 2 uova, prezzemolo, sale, 1 peperoncino

PREPARAZIONE: Sbollentare il baccalà, in acqua, per 10 minuti, scolarlo e pulirlo da pelle e spine, ridurlo a pezzi e metterlo in una ciotola. Coprirlo con il latte bollente e lasciarlo riposare per un’ora.

Lessare le patate, sbucciarle e tagliarle a fette alte  1 centimetro.

Affettare sottilmente la cipolla e farla stufare insieme con gli spicchi d’aglio tritati e il peperoncino spezzettato, nell’olio.

Rassodare le uova, sbucciarle, tagliarle a fettine e tenerle da parte.

Scolare il baccalà dal latte e aggiungerlo al mix di aglio cipolla e peperoncino, poi aggiungere anche le fette di patate e mescolare.

Mettere il composto in una pirofila e poi in forno già caldo a 200° C per 10 minuti. Durante gli ultimi tre minuti accendere il grill. Appena si è formata una leggera crosta, estrarre il baccalà dal forno, cospargerlo di prezzemolo tritato, aggiungere le olive snocciolate e  le fettine di uova sode. Servire caldo.

cabo[1]