Totti e la Margherita… La sua pizza preferita!

Fosse per lui, il calciomercato avrebbe chiuso i battenti da un pezzo! Nemmeno Alex Del Piero con i suoi 19 campionati alla Juve, batte il record di Francesco Totti, trequartista, seconda o prima punta, comunque sempre all’attacco nella sua  vita con  la Roma. Aveva appena 19 anni quando, sul Corriere della Sera,  scrissero ” Questo ragazzo è un talento purissimo. » Non si erano sbagliati perché  nemmeno  dieci anni dopo era entrato  nella FIFA 100, la  lista dei 125 più grandi giocatori viventi.  Oggi le gare fatte, fra serie A,  partite in Nazionale,  gare  amichevoli, Coppe etc. sono 678, i gol fra tutti 397  e lui è il 6° tra i cannonieri italiani di tutti i tempi…  Senza contare  quanti palloni ha passato come  assist!

A Roma è una passione e una leggenda  e qui i  record  non si contano. E’  lui che ha giocato più partite e segnato più gol di tutti,  stretto nella sua  seconda pelle, la maglia giallorossa che indossa da 20 anni!  Quando la Roma nel 2001 vince lo scudetto,  per Totti viene dipinto un “murale” nel rione Monti, uno di quei posti  da tifo storico…. Dieci anni dopo una perfida bomboletta spray lo imbratterà, ma di fronte a tanto scempio, il Presidente di quartiere, pur incurante del resto della  Piazzetta, tutta in degrado “writers,” correrà prontamente a restaurare l’immagine di Francesco… Questo per dire…  Nel 2004  la Roma  perde per un soffio il primo posto in campionato  ma  Totti supera se stesso  con  20 reti.  E  a ottobre, appena si riaprono i campi da gioco, una punizione dai 30 metri e arriva  il  gol di Francesco numero 100… Il suo gol più bello è forse quello del 26 ottobre 2005 contro l’Inter,  con un cucchiaio dal limite dell’area. Se ne accorge anche Pelé  che due mesi dopo lo definisce i «il miglior giocatore del mondo”…

Per Russell Crowe invece Totti è l’ultimo Gladiatore, in versione moderna  e proprio a lui ha dedicato l’uscita del film in DVD nel 2010…  C’è stato un incontro d’eccezione, fra i due, che si è svolto –  e non poteva essere altrimenti – nell’Anfiteatro Flavio… Totti  ci si deve essere ritrovato nel lottatore dell’antica Roma,  anche perché, quando scopre il  suo braccio. ci si vede sopra, tatuato, un ardito gladiatore.

Ma  ormai, dopo tanti anni – sempre  troppo pochi comunque per i  tifosi –   l’epopea di Francesco Totti, il calciatore per sempre fedele alla sua squadra, sembra stia per finire. ..  Chi dice  il 2014 , chi il 2016… Ma intanto l’ultima stagione è stata grande per lui…  A dicembre 2012 contro la Fiorentina, segna la sua prima doppietta …  Il 17 marzo 2013, contro il Parma   su calcio di punizione arriva il gol  226. Per Francesco è il  secondo posto nella classifica dei marcatori della Serie A.   Si ritrova a distanza  di 48 goal da Silvio Piola, ma se lo fanno giocare sino al 2016, è quasi certo che lo raggiunge.

A Roma intanto  le cose  stanno cambiando… E’ arrivato un nuovo Sindaco e la prima cosa che ha fatto ha  reso pedonale l’area intorno al Colosseo… Un omaggio all’antica Roma, ma  anche una gioia  per Francesco, il suo gladiatore…  Oggi o domani, sarà più facile per lui prendere possesso del suo agone onorario…  E’ arrivato anche  un nuovo Papa, che si chiama proprio come lui  e  in poco tempo  ha fatto un’ audience strepitosa … Però quando hanno chiesto a Totti se pensava che Papa Francesco gli  potesse rubare il primato della popolarità, lui  di solito sempre umilissimo, questa volta è scoppiato a ridere e ha esclamato ” Io qui ci sto da trentasei anni, lui invece è appena arrivato!”  Non è un caso se, in una ricerca della International Federation of Football History & Statistics, nel 2012 Totti è risultato il calciatore più popolare d’Europa.

Ma è anche uno che si è dovuto prendere sempre cura di un fisico senz’altro eccezionale, ma sottoposto anche a tanti stress… Incidenti anche gravi, come quando si ruppe il crociato… O cambi continui di allenamento, a seconda di quello che volevano i tecnici… Verso la fine del secolo scorso, inoltre,  qualcosa cambiò nella filosofia del calcio e nel fisico del giocatore … Lo volevano più potente, più stabile…  Chissà se era giusto, ma anche Totti  con disciplina, si assoggettò a perdere un po’ di flessibilità e di  elasticità… A vederlo oggi, dopo tutti quegli sforzi per irrobustire i muscoli, ha un fisico asciutto e potente, e nonostante tutto  è riuscito a mantenere anche  molta scioltezza e agilità… Uno dei segreti indubbiamente è l’alimentazione equilibrata e variata… Lui l’ha presa molto sul serio, come del resto tutte le cose che fa ed è stato uno dei primi a prendere consapevolezza e a scagliarsi contro il cibo spazzatura…

Da sempre una delle sue passioni è la Pizza Margherita, ma sa che non può abusarne… Il formaggio va  consumato, visto che stiamo in cucina,  cum grano salis! Se ne approfitta un po’ in vacanza con la famiglia, i figli e la bellissima Ilary… Poi quando è in campionato solo una volta ogni tanto… magari per darsi un premio, quando fa un bel gol.

A  Francesco Totti e a tutti gli appassionati di pizza dedichiamo questa variante della più  antica pizza napoletana, che fu inventata e colorata, sempre a Napoli, per un’ occasione tutta particolare. Anche se qualcuno dice che già da tempo  esistesse qualcosa di molto analogo, la tradizione più accreditata vuole che, almeno  la sua consacrazione  ufficiale,  avvenisse  l’11 giugno del 1889 quando  Raffaele Esposito  uscì  dalla sua pizzeria di Sant’Anna di Palazzo, ai piedi dei Quartieri Spagnoli per andare a offrire la migliore pizza della città alla regina Margherita di Savoia, in quei giorni in visita a Napoli e tanto  incuriosita dalla pietanza così amata dal popolo. Tre furono le varietà preparate da  colui che aveva fama di essere allora il miglior pizzaiolo in città, una con olio, formaggio e basilico; una con i “cecenielli” (bianchetti) e una con mozzarella e pomodoro a cui la moglie Maria Giovanna Brandi aggiunse, con un guizzo d’ingegno dell’ultimo momento, una foglia di basilico, ispirata dal colore della bandiera italiana. Quando, l’indomani, il  gran capo dei Servizi da Tavola della Real Casa, si presentò da Raffaele “o’ pizzaiuolo” e gli chiese come si chiamava quella terza  pizza che la regina aveva tanto gustato, lui prontamente rispose “Margherita”.

PIZZA MARGHERITA

INGREDIENTI  per 1 pizza del diametro di circa 30 centimetri: acqua 100 ml, olio extra vergine di oliva 1,5 cucchiai, zucchero 1/4 di cucchiaino, sale fino 5 grammi, lievito di birra 6/7 grammi, farina 00 grammi 125 più q.b. per infarinare la spianatoia.

INGREDIENTI per il condimento:  pomodoro fresco San Marzano 180 grammi, 1 mozzarella di bufala da 150 grammi, formaggio pecorino 20 grammi, sale q.b., olio extra vergine di oliva, 4 foglie di basilico.

PREPARAZIONE:  Intiepidite l’ acqua e scioglieteci il lievito. Versate in una ciotola e ggiungete 1 pizzico di sale. Versate la farina sulla spianatoia aggiungete  l’olio e l’acqua con il lievito disciolto. Se l’impasto risultasse troppo secco aggiungete ancora un po’ d’acqua.  Impastate fino ad ottenere un composto omogeneo ed elastico e formate una palla. Coprite con un panno e lasciate lievitare per almeno 2 ore.
Stendete la pasta col matterello sul piano di lavoro infarinato.
Ungete una teglia d’olio. Disponeteci la base per la pizza e  coprite il disco con i  pomodori tagliati a filetti sottili, lasciando vuoto un bordo di circa due centimetri all’esterno, aggiungete la mozzarella tagliata  a  fette,  ponendo la fetta più grande  al centro e  distribuite a raggiera le altre fette, a una certa distanza fra di loro in modo da assumere la forma  di un fiore, la margherita appunto.  Salate, spargete il pecorino grattato,  2 foglie di basilico tritate e irroratela con un filo di olio. Infornate a forno già scaldato a 200°C per 15 minuti. Estraete dal forno e servitela calda, spargendo sopra il restante basilico

 

A Colonia… Krapfen e Carnevale!

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carnevale-di-coloniaLo sapevate che le stagioni dell’anno sono 5, invece di 4 come insegnano a scuola?  Non sembra vero, ma se andate a Colonia vi diranno pure quando inizia la 5°, l’11 di  novembre! E se le spiegazioni non  fossero sufficienti vi inviteranno  alla grande festa con cui  si apre la stagione. L’appuntamento è ad Alter Markt e, con precisione, è fissato alle alle ore 11 e 11 minuti… E allora non ci saranno più dubbi. Lì avrete il piacere di conoscere i tre principali personaggi di questa insolita e unica stagione: il Principe, il Contadino e la Vergine. Il Princicpe, essendo tale, ha ovviamente una corona in testa, ma la sua è completata da lunghe piume di pavone. Il Contadino, che è anche soldato, oltre il correggiato per battere i legumi, ha anche la spada perché  deve proteggere la città mentre la Vergine impersona proprio la città e indossa una lunga tunica che  ricorda un po’ l’Imperatrice Agrippina, la dama più illustre della città. In realtà poi proprio di una vergine non si tratta perchè  la tradizione vuole che, a interpretarla, sia sempre un baldo giovane. Adesso, allo scoccare del giorno e dell’ora fatidica, con tutti quegli scaramantici numeri 11, viene pronunciato il tradizionale “Kolle Alaaf” e il Sindaco consegna alla grande triade la chiave della città perché, da questo momento, i padroni sono loro.4711_300ml

Due secoli fa hanno cercato di ridimensionare un pò il tutto, evitando qualche eccesso di troppo, tipico di queste situazioni, ma più di tanto non ci sono riusciti. Il Carnevale a Colonia deve durare  almeno tre mesi, disperdersi solo alle soglie della Quaresima  ed essere il più pazzo di tutti. Il culmine arriverà a febbraio con i “Tolle Tage,”  i fantastici giorni  mascherati per interpretare, ricordare e distruggere gente famosa a piedi o sui carri, per saltare e rotolarsi giù dai palchi, per cantare, bere e mangiare senza più  alcun freno.

Ma intanto, aspettando il clou, che quest’anno sta già per arrivare, liberatevi un pò di tempo per godervi Colonia… e le sue mille sorprese  Guidati dal suono delle campane delle 12 Chiese Romaniche prima o poi scoprirete i segreti della città. Un lieve profumo  vi  guiderà verso  l’Acqua di Colonia, che un immigrato italiano, Giovanni Maria Farina, portò in città circa tre secoli fa. Ritroverete tutto in un museo dedicato, dai flaconi delle epoche più disparate alle essenze da odorare in una stanza, quella appunto delle fragranze.  Quando ne uscirete  cercate di dimenticare in fretta  il profumo dell’Eau museo-cioccolata3de Cologne, perchè c’è un altro profumo che vi potrebbe interessare parecchio… quello della Cioccolata! Con il trenino del Dom o una passeggiata lungo il Reno si può raggiungere il Museo. L’hanno inaugurato meno di 20 anni fa, ma è così famoso … e benvoluto che ha 5  milioni di visitatori l’anno. Dopo i manifesti pubblicitari, dal ‘900 a oggi, dopo la pianta del cacao e la fontana di cioccolata, gettatevi nello shopping delle delizie. C’è persino il Duomo, in souvenir di cioccolata. A proposito lo sapete che vicino all’immenso Duomo – così alto che bisogna proprio vederlo a testa in sù – hanno scoperto il più grande Mosaico Romano di tutta l’Europa del Nord ? Un milione di tessere, contate scrupolosamente dai tedeschi, tenute  insieme  per un omaggio a Dioniso, in una villa del 3° secolo… Doveva già  essere buono a quel tempo il Vino del Reno!

Un giro per i Veedel, i quartieri bohemien è d’obbligo. Da una strada all’altra, fra una miriade di antiche fontane si arriva ad Agnesviertel e lì troverete piccoli atelier, gallerie d’arte, librerie, tanta  storia e un ‘antica porta di città, l’Engelsteintorburg. Se siete stanchi una sosta in una delle tante caffetterie è una visita che non dimenticherete. Vi sommergeranno di ogni ben di Dio solo ordinando una bevanda…01-colonia-carnevale-principe

Ma ormai ci siamo! E’ Giovedì Grasso! Il giorno  del “Carnevale delle Donne” che oggi prendono possesso della città! Vanno al lavoro già vestite in maschera, poi si ritrovano nella Piazza del Mercato Vecchio  e iniziano  la caccia al maschio… Baci rubati o taglio della cravatta fino a tarda notte! Da giovedì tutte le osterie, le taverne, i pub non chiuderanno più, né di giorno né di notte, sino a sabato, quando fra balli e maschere si farà il primo brindisi delle 10,30, e cominceranno a sfilare le “Giubbe Rosse”

Ma  il momento più spettacolare arriva lunedì, detto appunto “Lunedì delle Rose”… Una parata di carri e maschere, lunga 6  chilometri,  passa per la città fra musiche e balli, mentre centinaia di migliaia di  persone, anch’esse rigorosamente in maschera, accorrono in strada. C’è il lancio dei fiori e dei dolci e nessuno ne vuole fare a carnevalemeno. Più o meno arrivano sulla folla a braccia aperte, 144 tonnellate di caramelle, 700.000 barrette di cioccolato, più di 200.000 scatole di cioccolatini e  300.000 mazzi  di rose…. E raccolga chi può.

Nel giorno che chiude la scatenata festa, martedì, restano due cose importantissime da fare. La prima è assistere al Rogo del Nubbel, lo Spaventapasseri di paglia già pronto nelle birrerie per essere immolato ed espiare tutti i peccati del Carnevale. La seconda, dolcissima,  fare l’ultima mangiata di quei soavi, dorati Krapfen, che sono il simbolo non solo di Colonia, ma di tutti i Carnevali tedeschi…E’ l’ultima occasione. Già da mercoledì si serve in tavola il pesce della penitenza.

KRAPFEN (per 6 persone)

INGREDIENTI  per la pasta: Scorza grattugiata di 1 limone, 1 bustina di vanillina, 250 ml di latte, 5 gr. di sale, 150 gr. di burro, 150 gr. di farina 00,350 gr. di farina manitoba, 25 gr. di lievito di birra, 50 gr. di zucchero semolato, 1 cucchiaino di malto, 1 uovo intero e 4 tuorli, strutto per friggere.

INGREDIENTI per il ripieno: marmellata di albicocche 200 gr.krapfen

INGREDIENTI per la copertura: zucchero a velo q.b.

PREPARAZIONE: sciogliete il lievito di birra in una ciotola con 1/2 bicchiere di latte tiepido e 1 cucchiaino di malto. Mescolate il resto del latte con lo zucchero semolato,la vanillina e le uova, sbattute con una forchetta. Setacciate le farine e versatele nella ciotola di un mixer munito di gancio a foglia, poi unitevi la buccia grattugiata del limone, mettete in azione il mixer, unendovi, poco alla volta il composto di latte, malto e lievito  e subito dopo il composto di latte, vanillina, zucchero semolato e uova.

Lavorate gli ingredienti sino a ottenere un impasto omogeneo, quindi unite in due volte il burro ammorbidito e tagliato a pezzetti. Lavorate nuovamente l’mpasto fino a dargli una consistenza liscia ed elastica.

Ponete l’impasto in una ciotola, sigillatela con la pellicola trasparente e  lasciatelo lievitare in ambiente privo di  correnti d’aria per almeno due ore. Quando avrà triplicato il suo volume  stendetelo con un mattarello sino a formare una sfoglia alta circa 3 mm, dalla quale, con uno stampino, ricaverete dei dischi del diametro di circa 6 cm.

Ponete al centro di ciascun disco 1 cucchiaino di marmellata, spennellate il bordo con dell’albume, sottratto alle uova prima di sbatterle e incorporarle, poi ricoprite con un altro disco premendo bene i bordi.

Lasciate riposare i Krapfen per almeno 1 ora, poi scaldate  lo strutto, che deve essere abbondante per evitare che i krapfen si brucino e, a fuoco non superiore ai 170°c (Avrete bisogno di un termometro adatto), friggeteli pochi alla volta, rigirandoli su entrambi i lati. Toglieteli dal tegame con un mestolo forato, sgocciolateli e asciugateli con carta assorbente, poi cospargeteli con zucchero a velo.

Rose Monday Is Highpoint Of Carnival Season